giovedì 10 giugno 2010

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PAGELLE. Sutorini ultimi e "vincenti". Luce "Season High" nel buio tutto intorno. Paolì & Burì ... bene così?

LU NOME NON CONTA: Voto 6--. Era la squadra meno "quotata". In ogni senso: i bookmakers, sia prima che dopo l'asta (sopratutto dopo), le attribuivano meno chances di tutti, e la coppia di allenatori alla sua guida, si professava - pur ironicamente -molto poco fiduciosa ("Esordienti a lu fantabocciofila e per di più stranieri, abbiamo tutte le carte in regola x essere il più classico dei bidoni"). Ed invece … ed invece …. ed invece … eccoli li all'ultimo posto. Puntualmente. Manco a farlo apposta. A differenza di altre realtà (vedi Monturà, BBI & Django che in certi momenti della stagione hanno illuso e poi deluso), questa compagine non ha mai dato la sensazione di essere attrezzata per il podio, sarà per la mancanza nella propria rosa di un bomber di razza (Lavezzi, Jeda, Zarate, Bojinov ... tante, troppe seconde punte fumose), sarà perchè il loro essere orgogliosamente sutorini (nell'accezione ampia e forse un pò deformante del termine che questo blog le ha grossolanamente attribuito) li rendeva provinciali perfino agli occhi di un Corridoniano (e pensare che uno dei due, il "sutorino castano" ha vissuto quasi tutto l'anno a Bruxelles, la città meno provinciale d' Europa). Eppure, almeno una sufficienza striminzita e contornata da un paio di meno, ci sentiamo proprio di assegnarla ai ricci di Montegranaro, nonostante una tirata d'orecchie per una paio di formazioni colpevolmente non consegnate (o consegnate male!). Eh si, perchè a parte i vincitori del campionato, quelli che sostengono che il nome non conta (ah come si sbagliano! Cosa sarebbe la P.Flow senza quel nome ai limiti dell'onomatopea che suona così fottutamente bene?) sono stati gli unici a portarsi a casa un titolo (con la O finale, non con la U!, smettiamola con il ritrito giochino verbale!): si tratta del Season High, ovvero il punteggio record nella singola partita, quello ottenuto dai viola alla 32a giornata grazie ad uno spaventoso 94.5 esterno che ha superato il 93 interno di 4 giornate prima realizzato anch'esso da loro. Basta il "centone" del S.H (appena metà della quota d'iscrizione) per "salvare" la stagione? Chi dice di sì sembra dar ragione a Lotito (!) quando utilizza la vittoria nella Super Coppa Italiana come goffo argomento per sminuire il clamoroso fallimento della stagione laziale (fra l'altro la Lazio è la squadra del cuore del "sutorino biondo"). Vero, ma comunque, alla fin fine, i viola hanno chiuso a soli 3 punti dal 5° posto e in termini strettamente economici hanno guadagnato di più (o meglio, perso meno) di ben 6 squadre su 10. Ultimi alla distanza, primi nel frangente: questa la stringata sintesi di una stagione paradossale fatta di tante fragorose cadute e di un paio di allucinanti acuti. E analizzando attentamente le statistiche de Lu nome non conta, emerge un'altra dicotomia caratterizzante: quella tra la solidità casalinga (il fortino sutorino è stato espugnato da 2 sole squadre e ha fruttato ben 31 punti, meglio ha fatto sola la P.Flow campione) e la pochezza esterna (appena 12 punti, nettamente peggio di tutti). Il duo verrà ricordato anche per strategie di formazione spesso azzardate e poco razionali (Es. Ambrosini escluso spessissimo, Modesto col posto fisso), per gli acquisti flop (Zarate in primis, pallida copia del fenomeno dello scorso anno), per gli acquisti top (immenso Maxi Lopez, con i suoi insospettabili 10 gol in appena metà campionato) e per un irrefrenabile amore per la difesa a 4, schierata in ben 23 occasioni (quasi il 70% delle volte) e portatrice di molti punti bonus tramite i proficui modificatori. E fu cosi che Paolì & Burì da Montegranaro e le loro mille contraddizioni raggiunsero l'apice (pur poco lautamente retribuito) toccando il fondo (e finendoci, e sguazzandoci). Ma li rivedremo anche l'anno prossimo? Se dipendesse da chi scrive (ma da chi dipende? qualcuno lo sà?) ... sì. Ci stanno proprio simpatici questi due. Talmente simpatici da indurci a chiudere un occhio sul loro approccio fin troppo scanzonato a questo profesionalissimo gioco. Che l'orgoglio sutorino li induca a lottare affinchè la loro squadra faccia parte del roster delle 10 (?) che si contenderanno il FantaBocciofila 5.0. Lo debbono ai loro innumerovoli (?) tifosi. E lo debbono sopratutto a loro stessi, chiamati a difendere in tutti i modi quel Season High che è stato "lampo di luce nel buio tutto intorno". E per tentare una difficile quanto stuzzicante sfida: provare a trasformare quell'abbagliante ma estemporaneo frangente, nella piacevole e sorprendente costante, di tutta una sutorina stagione.

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PAGELLE. J. Rasta: una buona stagione "buttata via" in un attimo: la medaglia è di legno. Marco & Giorgio: la rabbia è tanta, ma ha senso dire basta?

JOHNNY RASTA. Voto: 7 +. Quel “più” è il nostro sentito quanto inappagante omaggio al più tragico, fantasportivamente parlando, degli epiloghi plausibili: 2° posto annusato e poi volato via in un battibaleno & 3° posto conservato ma in scomodissima coabitazione, talmente scomoda da doversi appellare ai cavilli del regolamento per scoprire se esso fosse sufficiente a garantire i 300 euro salva stagione: come noto, i cavilli, impietosi, hanno risposto con un' inappellabile no. E fu così che, tra mille rimpianti, Svampa & Carducci videro terminare una stagione potenzialmente ottima, in un dolorissimo fallimento, con tanto di metaforica e beffarda medaglia di legno a suggellare il triste evento. Con chi prendersela? Non con i sopracitati cavilli, a nostro avviso: l'ipotesi di uno spareggio contro Jihad sarebbe stata affascinante, ma, a parte il fatto che non è detto che l'esito avrebbe premiato i neroverdi (facendo due conti mentali e ipotizzando i probabili 11, saremmo andati in contro ad una doppia sfida equiibratissima), ci sembra che la discriminante del maggior numero di gol fatti sia piuttosto meritocratica. Prendersela con la sfiga invece, ci pare tanto inutile quanto comprensibile, anzi inevitabile: se la sfortuna che ha contribuito alla super crisi del 3° girone (appena 7 punti!) fa il paio con la sorte amica che ha spinto il duo a volare in testa alla classifica prima della sosta natalizia (ben 30 punti raccimolati nei primi due gironi: 16 nel 1° e 14 nel 2°), il modo con il quale sono maturati i due apocalittici pareggi che hanno concluso la stagione contro Monturà & Atletico (si rispulcino le Reviews realtive per rinfrescare la memoria) fanno pendere la bilancia dei crediti/debiti col destino nettamente a favore di quest'ultimi. Ma .... caro Marco e sopratutto caro Giorgio, il vero rammarico, quantomeno secondo chi scrive, non può che essere ascritto ad alcune vostre scelte di formazione: la grande rimonta finale ai danni di Full House si sarebbe incredibilmente concretizzata e avreste chiuso addirittura al 2° posto, se solo in quella tristemente nota ultimissima giornata, vi fosse balenato in mente che schierare il sempre nervoso e inconcludente Jimenez (fattosi espellere in quell'occasione per la 3a volta nel giro di poche partite) contro la Roma in piena lotta per il titolo, non fosse cosa buona e giusta (chiunque centrocampista in rosa al posto del parmense, non solo Lazzari andato in gol, avrebbe garantito i vitali 3 punti). E proprio un altro cileno, l'atalantino Valdes, con un rigore sbagliato sempre nella maledettissima ultima giornata, è l'altro grande, costosissimo (nel mercato di riparazione fu soffiato per ben 54 crediti proprio a Passarini) artefice della disfatta finale, sebbene a differenza del connazionale, il foletto cilo-bergamasco aveva regalato in precedenza anche alcune ottime prestazioni. Chi di prestazioni ottime ne ha realizzate appena un paio è il super flop Diego: i 110 milioni scuciti per acquistarlo sembravano un 'inezia dopo il super inizio di stagione; dopo la sequela di insufficienze collezzionate in seguito, appaiono invece una enormità. I 140 per Totti hanno altresì fruttato una quindicina di gol ed è quindi lecito chiedersi dove sarebbe arrivata Johnny Rasta senza i continui infortuni, tra l'altro ampiamente preventivabili, del capitano romanista. Ma sopratutto ci chiediamo come sarebbe finita, se i due manager avessero meglio interpretato la novità dei modificatori. La difesa a 4 è stato schierata infatti in sole 9 occasioni, fruttando in media un bonus di +1 a partita. Si poteva, anzi si doveva, puntare di più sui modificatori invece che insistere su un centrocampo talmente talentuoso da risultare fumoso e contropruducente. Ma chi ha allora permesso di lottare fino alla fine per il 2° posto? E' stato, senza dubbio alcuno, un super Miccoli, che ha superato sè stesso dispensando gol, assist e votonzi: è lui il simbolo ferito della squadra, l'ultimo ad arrendersi al catastrofico epilogo che il fato aveva loro disegnato. Un epilogo talmente agghiacciante da sciogliere le ultime remore di Marco & Giorgio: sembra proprio che i due se ne andranno dalla nostra lega. Già la scorsa estate erano dubbiosi sulla loro partecipazione, stufi dell'egemonia P.Flow e poco in sintonia con l'apertura delle frontiere fantabocciofilistiche a molti "stranieri". Le sirene del fantacalcio de "Lu Masseta" (di cui Giorgio fu un assiduo concorrente in passato), ricco di tradizione e di lauti premi, hanno alimentato durante l'anno la voglia del "grande salto". Temiamo che la beffa finale di quest'anno abbia eliminato le ultime speranze di vederli ancora con noi. Sarebbe una grande perdità: hanno scritto la storia del FantaBocciofila, e sono gli unici, oltre i pluricampioni p.flowiani, ad aver in tutte le 4 edizioni lottato per il podio e chiuso tra le prime 5. Pensaci bene caro Rasta, pensaci bene caro Johnny: volete che l'ultimo vostro ricordo del FantaBoccofila, sia il ghigno istrionico di Fioretti che si gode la vendetta nei vostri confronti? Ogni vittoria nasce da una sconfitta ... La Storia può essere riscritta.

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PAGELLE. Raise floppa, illusione e precipizio, è penultima piazza. Matteo & Tommy: che inesperienza! Ma se coltivate il fiuto, il futuro è vostro.

RAISE: Voto 5 + Un' asta parsa a tutti ottimale, una squadra forte in ogni reparto, una serie positiva di 13 giornate (dall' 11a alla 24a mai una sconfitta), ¾ di campionato trascorsi sul podio o strettamente a ridosso di esso. Come hanno fatto Trobbiani & Grassetti ad arrivare ultimi ? (penultimi in realtà visto il maggior numero di gol fatti rispetto a Lu Nome Non conta). La domanda appare retorica e irrispondibile, in realtà non abbiamo problemi a trovare le motivazioni di questa inaspettata debacle:

  • Durante le prime giornate hanno completamente ignorato l'opzione difesa a 4, puntando testardamente sul 3-4-3: tanti bonus modificatori e conseguentemente punti in classifica persi per strada.

  • Molte formazioni pubblicate il venerdi sera: rischio alto, spesso tramutatosi in realtà, di escludere giocatori dati titolari o viceversa: altri punti persi.

  • Il centrocampo, sulla carta il reparto top della squadra, ha toppato. Da Doni ci si aspettava la solita decina di realizzazioni, da Pirlo punizioni e rigori vincenti: ricordate loro gol? Se si, non più di un paio.

  • Immobilismo sul mercato: a parte qualche scambio minore, il duo non ha saputo cambiare sufficientemente la squadra, nonostante, sopratutto nel finale, avesse chiaro bisogno di una rinfrescata.

3 dei 4 punti di cui sopra, potrebbero essere usati come esempi dell'atteggiamento tipico del fantallenatore svogliato o poco professionale. In realtà, quelli di Raise hanno palesato crescente impegno e soprattutto grande fiuto: da Rannocchia a Yepes, passando per il recupero del miglior Riise (guarda caso 3 difensori) sono state tante le scommesse vinte, così come spesi benissimo son stati i crediti per un super Milito che tutti reputavano forte ma nessuno tranne loro così forte. La vera pecca è stata quindi, presumibilmente, l'inesperienza: ricordiamo che si tratta della coppia più giovane della lega, con 4/5 anni in meno di media rispetto agli altri. Ma proprio perchè devono crescere, e sperando che avranno la voglia di riprovarci l'anno prossimo (ecco spiegato il + d'incoraggiamento), si beccano una bella insufficienza piena: gli farà bene. Se alla spegiudicatezza dei vent'anni si affiancherà una spruzzata di saggezza, i baldi e orgogliosi Matteo e Tommaso scriveranno pagini importanti della nostra lega. Perchè questi, dateci retta, di calcio ci capiscono. Devono solo imparare che il fantacalcio è un' altra cosa. Legata, limitrofa, vicina ma .... diversa, a se stante ... altra. Appunto.

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PAGELLE. Basso si arrende (subito) alla sfiga e floppa la stagione. Teo: questo non eri tu, torni vero?

MONTURA': Voto 5.5 Che delusione! No, da Matteo Basso proprio non ci aspettavamo una stagione così anonima. Dopo l'exploit dello scorso anno, quando debuttò nel fantabocciofila piazzandosi al 2° posto e contendendo fino all'ultimissima lo scudetto alla P.Flow, arriva un flop imprevedibile: più che la mera 6a piazza, strappata grazie al maggior numero di gol fatti rispetto le altre due compagini che hanno concluso a quota 45, a far rimanere sconcertati da un allenatore così navigato e competente è stata l'assoluta mancanza di competitività palesatasi fin dall'inizio e protrattasi fino alla fine. Ogni qual volta che Monturà dava l'impressione di essersi ripresa, ecco che puntuale arrivava la sconfitta smorza rimonte. Davvero un peccato, perchè per il 2° anno consecutivo Teo ha azzeccato il capocannoniere: dopo Di Vaio è toccato a Di Natale con ben 29 reti, tanta roba, troppa perfino. E se anche in difesa con la scommessa vinta Nesta - tornato splendente e improvvisatosi pure goleador - e l'innesto importante di Bonucci, si era trovato il giusto assetto, i problemi monturanesi vanno scovati tra un centrocampo troppo poco continuo (Menez, Palladino, Guarente hanno reso nel complesso poco, bene solo Cossu e Stankovic incapaci però di far la differenza con i gol) e un attacco che, tolto il funambolo napoletano dell'Udinese, ha davvero deluso (Tavano, Baptista .....) vista anche la sventurata decisione di cedere Cassano in cambio di Zarate: chissà che con la sequela di gol, assist e votonzi del blucerchiato nel finale di stagione l'annata non sarebbe terminata con un sorriso. L'innegabile malasorte (ben 56 gol subiti, più di tutti) e i tiepidi ma costanti miglioramenti percepiti durante l'anno, rendono meno pesante una pur inevitabile insufficienza. Un giudizio meno parziale e più argomentato scaturirà dalla prossima stagione, che svelerà a tutti la risposta ad una domanda martellante che in tanti si pongono: qual è il vero valore del fant'allenatore Matteo Basso? Fu botta di culo l'anno scorso, o overdose di jella quest'anno? Chi scrive queste righe pensa già di saperlo. Anzi, non ha dubbio alcuno.