giovedì 10 giugno 2010

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PAGELLE. J. Rasta: una buona stagione "buttata via" in un attimo: la medaglia è di legno. Marco & Giorgio: la rabbia è tanta, ma ha senso dire basta?

JOHNNY RASTA. Voto: 7 +. Quel “più” è il nostro sentito quanto inappagante omaggio al più tragico, fantasportivamente parlando, degli epiloghi plausibili: 2° posto annusato e poi volato via in un battibaleno & 3° posto conservato ma in scomodissima coabitazione, talmente scomoda da doversi appellare ai cavilli del regolamento per scoprire se esso fosse sufficiente a garantire i 300 euro salva stagione: come noto, i cavilli, impietosi, hanno risposto con un' inappellabile no. E fu così che, tra mille rimpianti, Svampa & Carducci videro terminare una stagione potenzialmente ottima, in un dolorissimo fallimento, con tanto di metaforica e beffarda medaglia di legno a suggellare il triste evento. Con chi prendersela? Non con i sopracitati cavilli, a nostro avviso: l'ipotesi di uno spareggio contro Jihad sarebbe stata affascinante, ma, a parte il fatto che non è detto che l'esito avrebbe premiato i neroverdi (facendo due conti mentali e ipotizzando i probabili 11, saremmo andati in contro ad una doppia sfida equiibratissima), ci sembra che la discriminante del maggior numero di gol fatti sia piuttosto meritocratica. Prendersela con la sfiga invece, ci pare tanto inutile quanto comprensibile, anzi inevitabile: se la sfortuna che ha contribuito alla super crisi del 3° girone (appena 7 punti!) fa il paio con la sorte amica che ha spinto il duo a volare in testa alla classifica prima della sosta natalizia (ben 30 punti raccimolati nei primi due gironi: 16 nel 1° e 14 nel 2°), il modo con il quale sono maturati i due apocalittici pareggi che hanno concluso la stagione contro Monturà & Atletico (si rispulcino le Reviews realtive per rinfrescare la memoria) fanno pendere la bilancia dei crediti/debiti col destino nettamente a favore di quest'ultimi. Ma .... caro Marco e sopratutto caro Giorgio, il vero rammarico, quantomeno secondo chi scrive, non può che essere ascritto ad alcune vostre scelte di formazione: la grande rimonta finale ai danni di Full House si sarebbe incredibilmente concretizzata e avreste chiuso addirittura al 2° posto, se solo in quella tristemente nota ultimissima giornata, vi fosse balenato in mente che schierare il sempre nervoso e inconcludente Jimenez (fattosi espellere in quell'occasione per la 3a volta nel giro di poche partite) contro la Roma in piena lotta per il titolo, non fosse cosa buona e giusta (chiunque centrocampista in rosa al posto del parmense, non solo Lazzari andato in gol, avrebbe garantito i vitali 3 punti). E proprio un altro cileno, l'atalantino Valdes, con un rigore sbagliato sempre nella maledettissima ultima giornata, è l'altro grande, costosissimo (nel mercato di riparazione fu soffiato per ben 54 crediti proprio a Passarini) artefice della disfatta finale, sebbene a differenza del connazionale, il foletto cilo-bergamasco aveva regalato in precedenza anche alcune ottime prestazioni. Chi di prestazioni ottime ne ha realizzate appena un paio è il super flop Diego: i 110 milioni scuciti per acquistarlo sembravano un 'inezia dopo il super inizio di stagione; dopo la sequela di insufficienze collezzionate in seguito, appaiono invece una enormità. I 140 per Totti hanno altresì fruttato una quindicina di gol ed è quindi lecito chiedersi dove sarebbe arrivata Johnny Rasta senza i continui infortuni, tra l'altro ampiamente preventivabili, del capitano romanista. Ma sopratutto ci chiediamo come sarebbe finita, se i due manager avessero meglio interpretato la novità dei modificatori. La difesa a 4 è stato schierata infatti in sole 9 occasioni, fruttando in media un bonus di +1 a partita. Si poteva, anzi si doveva, puntare di più sui modificatori invece che insistere su un centrocampo talmente talentuoso da risultare fumoso e contropruducente. Ma chi ha allora permesso di lottare fino alla fine per il 2° posto? E' stato, senza dubbio alcuno, un super Miccoli, che ha superato sè stesso dispensando gol, assist e votonzi: è lui il simbolo ferito della squadra, l'ultimo ad arrendersi al catastrofico epilogo che il fato aveva loro disegnato. Un epilogo talmente agghiacciante da sciogliere le ultime remore di Marco & Giorgio: sembra proprio che i due se ne andranno dalla nostra lega. Già la scorsa estate erano dubbiosi sulla loro partecipazione, stufi dell'egemonia P.Flow e poco in sintonia con l'apertura delle frontiere fantabocciofilistiche a molti "stranieri". Le sirene del fantacalcio de "Lu Masseta" (di cui Giorgio fu un assiduo concorrente in passato), ricco di tradizione e di lauti premi, hanno alimentato durante l'anno la voglia del "grande salto". Temiamo che la beffa finale di quest'anno abbia eliminato le ultime speranze di vederli ancora con noi. Sarebbe una grande perdità: hanno scritto la storia del FantaBocciofila, e sono gli unici, oltre i pluricampioni p.flowiani, ad aver in tutte le 4 edizioni lottato per il podio e chiuso tra le prime 5. Pensaci bene caro Rasta, pensaci bene caro Johnny: volete che l'ultimo vostro ricordo del FantaBoccofila, sia il ghigno istrionico di Fioretti che si gode la vendetta nei vostri confronti? Ogni vittoria nasce da una sconfitta ... La Storia può essere riscritta.

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