martedì 2 marzo 2010

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REVIEW 26a GIORNATA. Onda Jihad, onta P.Flow, sorride Full House: è aggancio in vetta. Raise, sorniona, risale; Johnny Rasta, incredula, sfrofonda.

Jihad - P.Flow 3 - 0 (80.5 - 55.5)
Johnny Rasta - Monturà 2 - 3 (77.5 - 79.5)
Full House - Atl. Via Cioci 2 - 1 (74 - 66)
Raise - BBI 2 - 1 (76 - 69)
Ret. Of Django - Lu none nn conta 1 - 1 (71 - 68.5)

Strana la vita. Strano il fantabocciofila. Gli uomini di Fioretti erano reduci da un penoso 55 e mezzo. Appena una settimana dopo, vedono il loro avversario di turno ottenere il medesimo, rarissimo e vergognoso risultato. Stimolante coincidenza, potentissime ripercussioni. L'avversario in questione si chiama infatti P.flow 4.0, capace di realizzare il proprio season low personale di tutta la storia di questa lega, e di sfiorare addirittura quello assoluto. Una figuraccia con conseguenze quasi carastrofiche per i campioni in carica, perchè coincisa con la vittoria dell'immediata inseguitrice e con quella delle altre avversarie più temibili: addio primato solitario, addio fuga sulle terze. Questa giornata ci dice sopratutto questo: almeno per il momento, la lotta per il tricolore non si può circoscrivere a due sole compagini, come alcuni, attraverso l'arma del sondaggio, avevano predetto. La situazione è ben più complicata. Proviamo a districarla:

° Prova di forza. Per la 2a giornata consecutiva, Full House centra la vittoria di misura, nonostante le pesanti assenze. Superare quota 72 con oltre mezzo attacco fuori uso non era certo impresa facile. I tolentinati, pur non brillando, si sono riusciti, aggrappandosi ai modificatori (decisivo + 3, frutto di quattro 6,5), al fattore campo, a due assist (Taddei & Pandev), al gol di Zaccardo, alla regola del 4 d'ufficio che limita i danni dell'sv ad Eto'o, e paradossalmente, al 5 di Milanetto: un suo errore a centrocampo, gli ha infatti permesso di strappare il voto, ed evitare così ai suoi l'uomo in meno. Basta questo contro un Atletico che esce fortemente ridimensionato da questo scontro: il sol gol di Borriello permette a malapena di agguantare il 66 striminzito, troppo poco per impensierire la corazzata rosa, corazzata che dopo questo nuovo acuto si ricandida come favorita numero 1 per la vittoria finale. Vincere gare come questa, in prospettiva del quantomai prossimo ritorno degl'attaccanti infortunati, da autorevolezza e convinzione.

° Quella che serviva. Per uscire dalla crisi si faceva urgente per Jihad la vittoria di prestigio: i 30 punti di scarto rifilati ai primi della classe rappresentano quanto di meglio si potesse immaginare per rimpolpare le proprie speranze irridate. Hamsik, Maicon e doppio Suazo, sono i marcatori dell'impresa amaranto che bissano quella dello scorso girone. Per la P.Flow, uccisa già sabato dai rigore sbagliato di Barreto e da i 4 gol subiti da Gillet, umiliante onta e dimostrazione che la squadra semi - imbattibile dello scorso anno non esiste più: le vittorie sono anche in questa stagione tantissime, ma cominciano a diventare numerose anche le sconfitte: i punticini dei pareggi mancati, potrebbero pesare come macigni.

° LLama e Milito: parla argentino la cruciale vittoria di Raise sulle ceneri di una BBI illuminata da Pato e Vucinic, e poi spentasi causa Ronaldinho (errore dal dischetto) e Amelia (4 gol sul groppone). Per i rossoneri, pur sfortunati, si può parlare di fallimento della prova del nove: le chanches di podio tornano ad essere maledettamente basse; per i bianconeri al contrario, ritorno al successo dopo 5 turni d'astinenza e messaggio chiaro ed invequivocabile alle capoliste: per lo scudetto ci sono anche loro.

° Se c'era ancora qualcuno pronto ad insinuare che Johnny Rasta sia fortunata, beh, crediamo proprio che sia stato costretto a ricredersi: questo 77.5 a 79, supera infatti anche i precedenti casi sfigati che hanno visto Carducci & Svampa tristi protagonisti. Non è tanto il solito mezzo punto a destare frustrante incredulità, quanto il modo con il quale Monturà è riuscita ad arrivare alle 3 marcature, e cioè grazie alla insopettabile tripletta di Adailton, prima in carriera e sopratutto giunta dall'ultimo sedile della panchina (lodati siano per Teo, gli sv di Zarate & Tavano). 3 vittorie nell'ultime 4 gare: per Basso le cose cominciano a raddrizzarsi e la classifica si fa sempre più scalabile: fino a dove è ancora presto per dirlo, di sicuro la stagione, pur ampiamente insoddisfacente, si sta rilevando meno drammatica del previsto. 10 gare senza vittorie: se anche con 3 gol (Baptista, Valdes e Miccoli) si arriva a perdere, beh , smarrire pazienza e fiducia risulta inevitabile. Sproniamo i neroverdi a non farlo: il podio è ancora alla portata, dal putrido fango, se non si affoga, si può uscire rafforzati.

° Un punto a testa di rara inutilità: Django vede allontanarsi ancora di più il sempre più utopico podio; Lu nOme non conta consolida l'ultimissimo posto. Peccato, perchè ambo le compagini sono andate a segno con 2 uomini: Lucarelli e Maccarone gli ospiti; Astori e Balotelli i padroni di casa. Fatali i pesanti malus: dal gol subito da Storari (con Mirante sarebbero arrivati i 3 punti), passando per il 4.5 a Cannavaro, arrivando, dall'altra parte, al rosso a Marcolini.

I risultati sopra descritti ci parlano di una classica incertissima ma arrichitasi di uno nuova spaccatura: le prime 4 sembrano poter allungare in maniera definitiva sulle altre, chiamate a reagire subito onde evitare di vivere l'ultimo girone da meri spettatori. Il primissimo posto intanto, torna ad essere occupato da 2 ambiziosi coinquilini: lo scontro frontale della prossima giornata, ci dirà chi dei 2 saprà riconquistare solitudine del comando. Quella beata.

Onir

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