lunedì 7 giugno 2010

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PAGELLE. Fioretti da podio: si compie la vendetta dell'eterno incompiuto. Bravo Mattia!

JIHAD: Voto 7.5
"E ancora una volta, Fioretti si scioglie sul più bello e chiude l'anno tra lacrime e rimpianti" ....... Lo ammettiamo: anche chi scrive, pur avendo colto fin da inizio anno un salto di maturità rispetto al passato, si era quasi del tutto rassegnato - viste come si erano messe le cose in classifica - a dover inziare il commento di fine stagione sulla compagine amaranto con la stessa reiterata frase. Ed invece, ecco che per la 1a volta nella sua lunga e inappagante carriera, il "piccoletto di Collevario" ce l'ha fatta: finisce il fantacalcio a premi e può finalmente chiudere in attivo una stagione di sforzi e sacrifici. Merito delle due vittorie di fine campionato: il 4 a 1 in casa dei campioni e il 2 a 0 casalingo contro gli ultimi della classe, valgono, visti il contemporaneo doppio pareggio di Johnny Rasta, l'aggancio agli odiati rivali neroverdi; il maggior numero di gol fatti ha fatto il resto: è 3° posto in rimonta, 3° posto che compie una vendetta cinematograficamente perfetta dopo la beffa atroce dello scorso anno. Ad impreziosire il traguardo raggiunto, anche il pur platonico titolo di campione d'inverno (che avrebbe invece reso ancora più appiccicosa l'etichetta del perdente in caso di mancato podio) e il record di squadra meno battuta: solo 8 volte su 36 Jihad non ha fatto punti. Questi dati ci parlano di una compagine tignosa e esaltasi quanto più contava: l'esatto opposto dello stereotipo ingrigito della classica squadra fiorettiana, eretto su mollezza, discontinuità e gambe tremolanti. Come dicevamo, della maggiore credibilità di tal compagine ce ne eravam accorti in sede asta: meno scommesse a rischio (i vari flop come Barrientos e Bertolo non hanno influito sul budget, azzeccatissima la mossa Biabiany) e soprattutto capacità di scegliere, per ogni ruolo, i 2 o 3 giocatori su cui investire i contanti pesanti: Maicon, Hamsik e Pazzini, strappati a suon di milioni alla P.Flow (non a caso), sono stati, nonostante qualche pausa di rendimento, veri e propri elementi discriminanti, così come l'astuta capacità (quella non è mancata neanche in passato) di approfittare delle difficoltà altrui per rafforzarsi sul mercato (scambio Samuel - Mirante docet). E fu così che l'eterno sfigato seppe riscrivere la sua storia, proprio nell'anno nel quale la sua partecipazione all'asta è stata in bilico fin all'ultimo.
Ma qualche pecca in questo bucolico quadro non manca di certo: quanto detto (e incensato) è servito per strappare in extremis un posticino sul gradino più basso del podio. Per lottare per il vertice serve qualcosa in più, come dimostra il calo fragoroso di rendimento accusato dopo aver conquistato il primato a metà campionato.
La vertigine è stata paura di cadere. E se il prossimo anno fosse voglia di volare?



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